Incollo una recensione presa da Internet. A me il libro è piaciuto davvero, ha qualcosa di molto delicato. Mi ricorda anche alcune vicende personali.
Un romanzo d'amore? certamente.
Un libro "filosofico"? anche (come da tradizione dell'autore)
Un dibattito sul senso dell'esistenza? perché no, e persino un giallo.
Tutto questo si nasconde in un libro che va costruendosi pagina dopo pagina come una duplice finestra sul mondo, un confronto, mascherato dalla storia che lo attraversa, tra formazione umanistica e scientifica, tra materialismo e spiritualità. Del resto Gaarder ci ha abituati a libri stratificati, che celano più chiavi di lettura. Basti ricordare quello che l'ha reso celebre: Il mondo di Sofia.
Il testo racchiude prevalentemente lo scambio di e-mail tra i due protagonisti, un uomo e una donna ormai cinquantenni, che si ritrovano (entrambi con una vita complessa e ricca alle spalle): un tempo si sono amati e non hanno mai scordato questo antico sentimento, che sembra riaffiorare con la medesima intensità.
Ripercorrendo le tracce del passato e ricostruendo i fatti che portarono al loro allontanamento (e qui emerge una storia nella storia, velata di mistero) i due ricostruiscono lentamente anche le barriere culturali che li dividevano e che sembravano infrante dal tempo trascorso.
Tra ricordi passionali e nuove sensazioni del presente, Solrun e Steinn fanno partecipare il lettore a un dibattito universale, che appassiona l'umanità da sempre. E lo fanno senza perdere di vista la storia, avvincente, degli ultimi giorni trascorsi insieme trent'anni prima e di una misteriosa donna morta, per loro estremamente importante, anche in questo caso guardando gli eventi con due visioni differenti. Dov'è la verità e dove l'immaginazione? Cos'è accaduto veramente? Un po' sulla traccia del precedente libro di Gaarder Il venditore di storie, il romanzo prosegue fino a un epilogo a sorpresa.